Inside North Korea

It's a chilling look into north korea. The pictures show a lot that is yet to be said.

This is the best work on North Korea that I have ever read, and I have quite a library.

Should be named "Inside Pyongyang" as there is virtually no coverage of any other part of north Korea. Lots of very good photos, but all appear to be approved by the Communist Party and only show the best side of the city.

Photobooks titled Inside Korea really mean Inside Pyongyang, for a photographers to wander around the rest of the country would be rather unusual. As the city was significantly destroyed during the Korean War it provided an ideal opportunity for the authoritarian leaders to create a showpiece city and this what the photos in the book reveal. The various photographers have minders suggesting what to photograph and the best angle (to avoid including anything in the shot that would look too negative). Of course the result of this interference means that the city looks very antiseptic and lifeless, devoid of any hustle and bustle of a typical city.The six chapters: City views and housing; Monuments; Museums; Sport; Leisure; Pyongyang Metro offer a good exterior overview of the city and as with other books I've seen the Metro is usually the last chapter. The many high rise housing blocks look impressive from the outside but missing are any photos of what kitchens, sitting rooms, bedrooms, bathrooms actually look like. In the rest of the book there are some interiors but they look very lifeless and posed.These photo of Pyongyang make the place look quite impressive and it provides living quarters for most of its citizens who are civil servants and the military, unlike the rest of the countries population who have to live and work in much less opulent circumstances.

Muy buena calidad muy bonitas fotografías

An insightful and timely guide to architecture and design in North Korea. Excellent photographs, supplemented by informative text.

Interessante pubblicazione fotografica sulla Corea del Nord (anche se in realtà tratta esclusivamente Pyongyang) che tramite foto di grandi dimensioni ci mostra qualche immagine di uno dei Paesi al mondo più misteriosi e difficili da conoscere. Il testo mi ha molto incuriosita ed ho ritenuto fosse un libro da non perdere per varie ragioni. Primo perché amo moltissimo i libri fotografici e, per quanto piuttosto costosi per le mie tasche, quando possibile li acquisto con piacere e adoro sfogliarli; e questo testo non delude grazie ad immagini interessanti con colori vividi, stampe perfette ed un’eccellente qualità della carta. Poi amo viaggiare e per me i libri fotografici che raffigurano metropoli o natura incontaminata mi permettono di viaggiare direttamente dalla poltrona di casa. Terzo, e forse vero motivo di questo acquisto, è poter scoprire un Paese che probabilmente non visiterò mai e di cui si sente sempre parlare ma di cui si hanno immagini col contagocce. Ho divorato con grande interesse i reportage di viaggio di alcuni youtubers che si sono avventurati in quel di Pyongyang, e riconosco tra le pagine alcuni paesaggi già visti su internet. Nulla di interessante o imperdibile, ma è la dimostrazione che quando qualcosa è misterioso ci incuriosisce e ci intriga. Ma come sarà mai questa Corea del Nord? Perché riflettendo bene esistono centinaia di Paesi, certamente più interessanti, con una natura più rigogliosa, con tecnologie più avanzate, con una Storia che lascia testimonianze in monumenti e musei. Eppure ho “gironzolato” (virtualmente) più per Pyongyang che in altri posti proprio per la curiosità che suscita e non per la bellezza dei paesaggi, abbastanza ripetitivi. Le immagini comprendono palazzi, interni e qualche scorcio di vita quotidiana, ad esempio la foto in copertina raffigura la classica vigilessa. Spazio anche alle ragazze in hanbok, il bellissimo vestito femminile che avevo ammirato indossare ad alcune nordcoreane all’expo di Milano. Le pagine hanno una qualità mai vista, ci ho messo un po’ a capire che è una singola pagina e non due tanto sono spesse, così come è splendida la copertina rigida, di grande impatto. Le lingue utilizzate sono inglese, francese e tedesco. C’è una prima parte dove, in queste tre lingue, viene introdotto il Paese, pagine intervallate da foto a pagina intera o inserite nel testo. Attenzione viene posta ai grandi giochi di massa, dove ognuno tiene un pannello colorato per creare immense immagini negli stadi o nelle manifestazioni pubbliche. Gli argomenti trattati sono:-vista della città e delle case: questa sezione ci mostra vari paesaggi e singoli edifici della capitale. Molti di questi edifici risentono a mio avviso del brutalismo sovietico, con forme che poco concedono all’estetica, fatto salvo per i palazzi a pagg 82/83, a parer mio molto interessanti.-monumenti: naturalmente i monumenti sono quelli classici che possiamo aspettarci, ovvero statue enormi e celebrative e nessun tipo di antichità. È forse la sezione meno interessante, ma comunque molto valida. La trovo poco interessante perché i monumenti sono pochi e visti e rivisti nei documentari sul Nord Korea. Manca a mio avviso l’hotel Ryugyong, da considerarsi monumento a tutti gli effetti, io stessa mi sono fatta una foto all’expo con lo sfondo di questo celebre edificio, ma purtroppo le mie scadentissime doti da attrice e da bugiarda mi hanno sempre impedito di spacciarla come un mio clamoroso viaggio in terra nordcoreana. Peccato, sarebbe stato fortissimo vedere la faccia della gente sentire che ero stata a Pyongyang. L’edificio è comunque presente, per la precisione a pag 67 e si intravede a pag 99; non è trattato in modo mirato nella sezione ospitalità perché se non erro non è aperto al pubblico, ed è un motivo in più a mio avviso per includerlo tra i monumenti. La terza sezione riguarda i musei e l’arte.-musei e arte: questa sezione raccoglie le foto sia di interni che di esterni di edifici legati alla vita culturale nordcoreana.-sport: in questa sezione possiamo vedere alcuni edifici legati allo sport, con foto sia di esterni che di interni, non manca ad esempio una partita a pallavolo. Ci sono anche dei bambini che ballano e si esibiscono in spettacoli.-ospitalità: è una sezione che ci offre una panoramica su hotel, ristoranti e luoghi di ritrovo tipo piscine.-metro: questa sezione è a mio avviso la più bella. Spesso i metro ci offrono scorci inaspettati, basti pensare alla metro moscovita, di una bellezza da togliere il fiato, da visitare assolutamente. Questa di Pyongyang non arriva certamente allo splendore di quella russa, ma è comunque notevole, grazie a mosaici dalle tinte pastello e lampadari dalle forme particolari.Sono presenti due utili segnalibro fissi.L’unica cosa che non riesce a convincermi è il titolo. Perché Nord Korea? Viene trattata praticamente la sola capitale, è come acquistare un libro intitolato “Italia” e leggere solo di Roma. Io amo la mia capitale, intendiamoci, ma la strepitosa bellezza altera dell’art nouveau torinese dove lo mettiamo? E la cosmopolita ed amata Milano? O la coloratissima ed imprevedibile Palermo? E Napoli? E quel gioiello che è Venezia. Certo, siamo il Paese più bello del mondo (lasciatemelo dire!) e abbiamo tanto da raccontare sul nostro Stivale, ma avrei preferito una panoramica anche su altre parti del Nord Korea, anche perché chi come me ha già letto saggi e libri in merito sa bene che la capitale è il centro dell’elite del Paese e avrei preferito più vita vera e vissuta. Mi è sembrato un libro troppo formale. Ma lamentarsi di un simile testo è davvero troppo, persino per una precisina come me. Un testo magnifico, dalla qualità eccellente, del resto parliamo di Taschen, a mio avviso la casa editrice più interessante e valida nel panorama di libri fotografici, insieme alla white star che amo altrettanto.

Libro fotografico dal titolo fuorviante, perché come facilmente intuibile il tour degli autori è stato realizzato sotto la diretta sorveglianza delle guide. Il testo si divide in 6 capitoli (la città e le abitazioni, monumenti, musei, sport, tempo libero e la metropolitana) che includono solo scorci della città, edifici con esterni, interni e monumenti delle maggiori attrazioni di Pyongyang. Tutto risulta però molto plastico e patinato, un pacchetto preconfezionato e poco realistico, quindi da prendere proprio come esempio emblematico della propaganda di regime. Ciò che vediamo è tutto ciò che il governo della Corea del Nord vuole che si veda all'esterno, il risultato è una realizzazione molto bella e compiuta per fotografare il regime e la sua propaganda, ma ben poco coinvolgente per la completa assenza di immagini e di contenuti che riguardino il reale vissuto dei suoi cittadini, dentro le loro case e nella vita cittadina, assenza di un racconto sulle loro abitudini e soprattutto totale assenza sulla vita degli abitanti delle periferie e delle altre città che vengono completamente ignorati dal percorso fotografico. Ho trovato infine piuttosto confuso l'ordine stesso dei capitoli, perché mettere la metropolitana alla fine del libro? Forse perché viene ritenuto come uno dei fiori all'occhiello della città dal regime nord coreano, tuttavia avrebbe avuto più senso inserirla nei primi capitoli o al massimo dopo la sezione del libro dedicata ai musei. Nonostante le mancanze scritte, nel complesso mi sento comunque di consigliarlo, perché contiene tutto e di più sul meglio che ci sarebbe da vedere nella capitale. Spero di essere stato utile.

Photobooks titled Inside Korea really mean Inside Pyongyang, for a photographers to wander around the rest of the country would be rather unusual. As the city was significantly destroyed during the Korean War it provided an ideal opportunity for the authoritarian leaders to create a showpiece city and this what the photos in the book reveal. The various photographers have minders suggesting what to photograph and the best angle (to avoid including anything in the shot that would look too negative). Of course the result of this interference means that the city looks very antiseptic and lifeless, devoid of any hustle and bustle of a typical city.The six chapters: City views and housing; Monuments; Museums; Sport; Leisure; Pyongyang Metro offer a good exterior overview of the city and as with other books I've seen the Metro is usually the last chapter. The many high rise housing blocks look impressive from the outside but missing are any photos of what kitchens, sitting rooms, bedrooms, bathrooms actually look like. In the rest of the book there are some interiors but they look very lifeless and posed.These photo of Pyongyang make the place look quite impressive and it provides living quarters for most of its citizens who are civil servants and the military, unlike the rest of the countries population who have to live and work in much less opulent circumstances.